Procuratore del re, Villefort é colui che incarcera ufficialmente Dantes. La sua vita é cupa e misteriosa, piena di segreti. A cominciare da suo padre Noirtier
Autoritratto, di John Trumbull |
Il procuratore Villefort, da sempre realista, ci viene presentato per la prima volta come un giovane innamorato il giorno del suo fidanzamento con la signorina di Saint Meran. Il fidanzamento, contemporaneo a quello di Dantes, viene interrotto proprio a causa dell´arresto di Edmond.
Egli stesso decide di interrogare personalmente il sospetto bonapartista; l´interrogatorio sembra procedere bene e tranquillamente fino a che il marinaio nomina la lettera; alla lettura del messaggio Villefort cambia improvvisamente il suo comportamento.
"'Al signor Noirtier, rue Coq-Héron, Parigi'
Un fulmine che fosse caduto su Villefort non lo avrebbe colpito in un modo piú rapido e inatteso; si lasció cadere sulla sedia dalla quale si era alzato per prendere il fascicolo dei documenti confiscati a Dantes e, sfogliandolo precipitosamente, ne estrasse la lettera fatale, sulla quale gettó uno sguardo di indicibile terrore 'Signor Noirtier, rue Coq-Héron, n° 13' mormoró impallidendo sempre piú."
Durante la sua prigionia, Dantes scopre grazie al colto Faria che in realtá Villefort é figlio di Noirtier, il destinatario della lettera bonapartista. Pur avendolo trattato con modi gentili, il procuratore decide di mandare al Cateaux d´If il giovane per tenere lontane le sue origini girondine.
Grazie a Bertuccio, Montecristo viene a sapere ció che causerá la sua fine:
Si scoprirá poi che quel neonato é Benedetto, accudito da Bertuccio e sua sorella. Villefort ha una figlia, Valentine, avuta con la signorina Saint Meran e un bambino piú piccolo insieme ad un´altra donna. Alla fine del romanzo, viene istruito un processo che coinvolge sia Villefort che la signora Danglars, i veri genitori di Benedetto, e che porterá al suicidio dell´ex procuratore del re.
Grazie a Bertuccio, Montecristo viene a sapere ció che causerá la sua fine:
"Lasciai che deponesse la cassetta nella fossa, che ricoprí di terra; poi pestó con i piedi la terra smossa, per far sparire ogni traccia dell´operazione notturna. Allora mi gettai su di lui e gli affondai il coltello nel petto. [...] In un attimo dissotterrai con la vanga la cassetta [...] con il coltello feci saltare la serratura. In una fascia di fine batista era avvolto un neonato [...]"
Si scoprirá poi che quel neonato é Benedetto, accudito da Bertuccio e sua sorella. Villefort ha una figlia, Valentine, avuta con la signorina Saint Meran e un bambino piú piccolo insieme ad un´altra donna. Alla fine del romanzo, viene istruito un processo che coinvolge sia Villefort che la signora Danglars, i veri genitori di Benedetto, e che porterá al suicidio dell´ex procuratore del re.
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