Ideatore della cospirazione contro Dantes, Danglars passa da essere il contabile della tre alberi Pharaon ad essere un grande banchiere.; ma la sua ascesa lo porterá a riincontrare il Conte di Montecristo.
L´uomo finge di strappare il foglio e, quando Edmond viene incarcerato durante il fidanzamento, riesce a passare come innocente di fronte agli altri due. Poco si sa di quanto accaduto a Danglars dopo l´episodio, se non che - grazie a Caderousse - grazie ad una raccomandazione di Morrel - ignaro dell´accaduto - é riuscito ad ottenere un posto presso un banchiere spagnolo e, grazie a speculazioni sul denaro pubblico, é diventato abbastanza ricco da sposare una ricca vedova ed ottenere il titolo di Barone.
Una volta spesi tutti i suoi denari, Montecristo decide di vederlo: una volta che gli ha mostrato la sua vera identitá, Edmond gli risparmia la vita e gli rende i cinquantamila franchi. Una volta uscito dalla cella in cui era rinchiuso, si ritrova mutato e provato dal digiuno, ´redento´ per cosí dire; ma destinato ad una vita anonima e povera.
William Brook, di Joseph Wright |
Danglars il contabile
Giá dal primo capitolo, quando arriva insieme al Pharaon a Marsiglia, scopriamo che Danglars é un personaggio losco e rancoroso, poco amato dai compagni e soprattutto altezzoso. La sua indole lo porta ad essere molto curioso e molto spesso anche invadente, come la narrazione dimostra. Venuto a conoscenza del fatto che il vecchio capitano Leclerc ha consegnato una lettera di probabile contenuto bonapartista al giovane Edmond dopo una sosta a Portoferraio, Danglars non si lascia scappare l´opportunitá di mettere fuori gioco il suo rivale in affari presso l´armatore Morrel: riesce a convincere - senza molta fatica - Mondego e Caderousse a scrivere una lettera anonima alla polizia."Ebbene dicevo, per esempio - riprese Danglars, - che se, dopo un viaggio come quello che ha fatto Dantes e nel quale é sbarcato a Napoli e all´isola d´Elba, qualcuno lo denunciasse al procuratore del re come agente bonapartista... [...] se decidiamo una cosa del genere, é meglio procedere con estrema semplicitá, come sto facendo io: [...] con la mano sinistra, in modo che la grafia non sia riconoscibile, scrivere una denuncia di questo tipo..."
L´uomo finge di strappare il foglio e, quando Edmond viene incarcerato durante il fidanzamento, riesce a passare come innocente di fronte agli altri due. Poco si sa di quanto accaduto a Danglars dopo l´episodio, se non che - grazie a Caderousse - grazie ad una raccomandazione di Morrel - ignaro dell´accaduto - é riuscito ad ottenere un posto presso un banchiere spagnolo e, grazie a speculazioni sul denaro pubblico, é diventato abbastanza ricco da sposare una ricca vedova ed ottenere il titolo di Barone.
Il Barone Danglars
Divenuto Barone, la sua cupidigia perde ogni limite e rifiuta persino di aiutare Caderousse e Morrel nel momento del bisogno, sebbene sia l´uno che l´altro l´abbiano aiutato a raggiungere la sua posizione. Ha una figlia da sua moglie, Eugénie, che non vuole far sposare con il figlio di Morcerf; pur di evitare questo fatto si lascia convincere da Montecristo a far emergere la veritá - fatto paradossale - su quanto accaduto in Grecia. Il Conte riesce a far andare male la banca di Danglars, grazie a sua moglie, e il Barone abbandona la moglie adultera e tenta di vendere in matrimonio la figlia solamente per denaro. Assolutamente particolare é la fine che Montecristo fa fare al banchiere. Lo imprigiona grazie al bandito italiano Luigi Vampa e, per lungo tempo, lo mantiene a digiuno, offrendogli l´opportunitá di dare le poche ricchezze rimastegli in cambio del cibo."Allora ebbe una strana reazione: lui che aveva sperperato cinque milioni, cercó di salvare i cinquantamila franchi che gli restavano; piuttosto che dare quei cinquantamila franchi, decise di imporsi una vita di privazioni"
Una volta spesi tutti i suoi denari, Montecristo decide di vederlo: una volta che gli ha mostrato la sua vera identitá, Edmond gli risparmia la vita e gli rende i cinquantamila franchi. Una volta uscito dalla cella in cui era rinchiuso, si ritrova mutato e provato dal digiuno, ´redento´ per cosí dire; ma destinato ad una vita anonima e povera.
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