martedì 30 luglio 2013

Abate Faria

Quando Dantes si ritrova in prigione, nelle segrete, viene visitato da uno strano personaggio. Carismatico e indimenticabile, l´abate Faria contribuisce a formare culturalmente e religiosamente il Conte di Montecristo.


Monaco vestito di bianco seduto a leggere, di Camille Corot


Dopo qualche mese di prigionia, Edmond viene visitato da un vecchio, che si rivela essere l´Abate Faria: una volta al servizio della famiglia Spada, é dotto e quasi onnisciente. Il motivo della sua prigionia rimane sconosciuto anche a lui stesso, sebbene dica ad Edmond:

"[...] ma da tempo la polizia imperiale, che allora, al contrario di quanto Napoleone volle in seguito dopo la nascita di un figlio, voleva la separazione delle province, mi teneva gli occhi addosso: la mia partenza precipitosa, di cui non poteva conoscere la causa, risveglió i suoi sospetti, e mentre mi stavo imbarcando a Piombino fui arrestato."

Il solo modo in cui Dumas lo fa parlare, con una sintassi paratattica molto articolata, rivela la sua nobile formazione, tutto ció che dice é giusto e corretto, secondo la logica cristiana piú moderna. Arriva addirittura ad annotare il proprio sapere su fogli di pergamena, il tutto con strumenti costruiti con quanto gli arriva durante i pasti. Si ritrova nelle segrete del castello d´If, nella stanza numero 27, perché ritenuto pazzo e delirante. Egli é infatti il portatore di un enorme segreto: il luogo dove il tesoro degli Spada é stato sepolto.
Dopo essersi assicurato della bontá d´animo di Edmond, e per ricompensarlo di tutti i servigi resigli, rivela al giovane che le ricchezze sono seppellite a largo della Toscana, sull´isolotto di Montecristo, lasciandoglielo in ereditá dopo la sua morte:


 "'Ho mantenuto cosí a lungo il segreto con voi - continuó Faria, - innanzitutto per conoscervi bene, e poi per farvi una sorpresa: se fossimo riusciti a evadere prima del mio attacco di catalessi, vi avrei condotto a Montecristo; ora - aggiunse con un sospiro, - sarete voi a portare me. Ebbene, Dantés, non mi ringraziate?'
'Quel tesoro é vostro, amico mio - disse Dantés, - appartiene a voi soltanto, e io non ho alcun diritto: non sono neppure vostro parente'.
'Ma voi siete mio figlio, Dantés! - gridó il vecchio, - voi siete il figlio della mia prigionia! [...]'

Grande, come si vede, é la stima che nasce tra i due. Grande é anche il supporto che Faria dará ad Edmond, che si spinge oltre l´aspetto monetario: fornisce a Dantes la cultura che lo contraddistinguerá poi a Parigi, oltre alla conoscenza di numerose lingue, tra cui il greco antico e l´inglese.
Vecchio e malato, l´abate sa che i suoi giorni sono contati. Fornisce ad Edmond una pozione, da somministrargli in caso di crisi epilettiche. La malattia peggiora drammaticamente, sino a togliergli la vita alla terza crisi. Proprio grazie alla morte del vecchio abate, Dantes riesce ad evadere dalla prigione fingendosi il suo cadavere, per poi liberarsi in mare.

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