martedì 23 luglio 2013

Felicitá relativa o assoluta?

C´é una grande differenza, ne ´Il Conte di Montecristo´, tra personaggi buoni e cattivi. La caratteristica che in genere contraddistingue i personaggi positivi e poveri da quelli negativi é la capacitá di adattarsi alle circostanze per sentirsi soddisfatti e felici della propria vita. Nel suo messaggio di addio a Maximilian, Dantés scrive: "In questo mondo non ci sono né felicità né infelicità, esiste solo il confronto tra una condizione e l'altra, ecco tutto." In altre parole, ció che distingue personaggi buoni e cattivi ne ´Il Conte di Montecristo´ é il fatto che i primi apprezzano quanto di buono hanno, mentre i secondi si concentrano su quanto non hanno. I nemici di Edmond lo tradiscono per un´invidia che nasce da questo: nonostante la buona condizione di cui godono, la posizione relativamente superiore di Dantés li costringe ad una situazione di insoddisfazione.

Caderousse esemplifica al meglio questo stato psicologico, poiché trova il lato negativo in ogni circostanza - per quanto buona possa essere - che gli si presenta. Egli, essendo sano, intelligente e in generale buono, potrebbe facilmente essere felice se non guardasse ad ogni circostanza dal punto di vista piú negativo.
All´opposto ci sono invece Julie e Emmanuel Herbaut, che sono in grado di sentirsi felici, anche di fronte all´eventualitá della povertá. Il Dantés della prima parte del romanzo. perfettamente calato nel ruolo felice che Dio gli ha destinato, é un esempio di uomo soddisfatto; il Montecristo dei capitoli successivi, emerso dalla prigione piú maturo e profondo, é un perfetto esempio dell´uomo insoddisfabile e alla ricerca del proprio bene - nel suo caso la vendetta.


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