Ecco qui la parte mancante.
Vi ricordo il link al terzo capitolo completo:“Il cielo mi perdoni! Non sanno d'esser visti... Eccoli!”Danglars si godeva ogni piccolo cenno di sofferenza sul viso di Fernand, che si scomponeva in modo assai evidente.“Li riconoscete, Fernand?” disse.“Sì - rispose questi con flebile voce - sono Edmond e Mercedes.”“Ah, vedete - disse Caderousse - li avevo riconosciuti! Che bella ragazza! E diteci quando si faranno le nozze, poiché Fernand si è ostinato a non volercelo dire.”“Vuoi tacere? - disse Danglars, simulando di trattenere Caderousse, che con l’audacia dell'ubriaco si sforzava di piegarsi fuori dal pergolato - Cerca di tenerti dritto, e lascia agli innamorati la loro intimità. Guarda Fernand e prendi esempio da lui, è un uomo ragionevole.”Forse Fernand, ormai al limite e punto da Danglars come il toro dai giostratori, stava per slanciarsi: si era già alzato e sembrava raccogliersi per scagliarsi contro il suo rivale, ma Mercedes, ridente e accorta, alzò la sua bella testa e fece brillare il suo sguardo limpido.Allora Fernand si ricordò della minaccia che aveva fatto di morire se Edmond fosse morto, e ricadde scoraggiato sulla panca. Danglars guardò quei due uomini: l'uno imbestialito dall'ubriachezza, l'altro dominato dall'amore.“Non otterrò niente da questi imbecilli – mormorò - e ho una gran paura di essere qui fra un ubriaco ed un poltrone. Ecco un invidioso che si ubriaca con del vino, mentre dovrebbe farlo con il fiele; ecco un grande imbecille al quale viene tolta la sua bella da sotto al naso, e si accontenta di piangere e di lamentarsi come un ragazzo: e sì che ha gli occhi fulminanti degli spagnoli, dei siciliani e dei calabresi, che sanno vendicarsi così bene, e dei pugni che romperebbero la testa a un bue come la mazza del macellaio! Decisamente il destino di Edmond è dolce: sposerà la ragazza, sarà fatto capitano e ci deriderà, a meno che...- un sinistro sorriso affiorò alle labbra di Danglars - a meno che io non intervenga...” concluse.“Ehi! - continuava a gridare Caderousse, mezzo alzato e con i pugni sulla tavola - ehi, Edmond, non hai visto dunque i tuoi amici, o sei già diventato così superbo da non parlare con loro?”“No, mio caro Caderousse - rispose Dantès - io non sono superbo, sono felice! E la felicità acceca, credo, assai più della superbia!”“Finalmente! Ecco una bella spiegazione - disse Caderousse – oh, buongiorno signora Dantès.”Mercedes salutò con serietà.“Questo ancora non è il mio nome – disse - e nel mio paese è di cattivo auspicio chiamare le ragazze con il nome del fidanzato prima che sia loro marito. Vi prego dunque di chiamarmi Mercedes.”“Bisogna perdonare il buon vicino - disse Dantès - si sbaglia di poco.”“Dunque le nozze sono vicine, Dantès?” disse Danglars salutando i due giovani.“Il più presto possibile, signor Danglars: oggi ci metteremo d’accordo con mio padre e al massimo domani il pranzo di fidanzamento, qui alla Resérve. Spero che gli amici ci saranno, e ciò vuol dire che siete invitato, signor Danglars, e tu, Caderousse, non mancherai.”“Fernand - disse Caderousse ridendo - sarà invitato anche lui?”“Il fratello della mia sposa è anche mio fratello - disse Edmond - e sia io che Mercedes saremmo molto dispiaciuti se si allontanasse da noi in questa circostanza.”Fernand aprì la bocca per rispondere, ma la voce gli si estinse in gola e non riuscì ad articolare le parole. “Oggi gli accordi, domani o dopo il fidanzamento! ...Che diavolo! Capitano, voi avete molta fretta.”“Danglars - rispose Edmond sorridendo - vi dirò ciò che Mercedes ha detto a Caderousse: non mi date un titolo che non mi appartiene... Mi porterebbe cattivo augurio.”“Scusate - precisò Danglars - dicevo semplicemente che voi avete molta fretta. Che diavolo! C’è tempo; il Pharaon non metterà la vela che fra tre mesi.”“Si ha sempre fretta di essere felici; quando uno ha sofferto lungamente, fa fatica a credere alla felicità. Ma non solo l’egoismo che mi fa fare tutto con una certa premura; occorre che io vada a Parigi.”“Ah davvero? A Parigi? É la prima volta che ci andate, Dantès?”“Sì.”“Ci andate per affari?”“Non per conto mio; è un'ultima commissione del nostro capitano Leclère da adempiere; voi capirete, Danglars, che questa è cosa sacra. D'altronde, state tranquillo che ci metterò solo tempo necessario per l'andata e il ritorno.”“Sì, sì capisco - disse ad alta voce Danglars, poi soggiunse fra sé abbassando la voce - a Parigi, senza dubbio, per consegnare la lettera che gli consegnò il Capitano. Ah, perbacco! Questa lettera mi fa nascere un'idea, un'eccellente idea, perbacco! Signor Dantès, amico mio, non hai ancora dormito a bordo del Pharaon nella cabina numero 1. - poi, volgendosi a Edmond che già si allontanava - Buon viaggio!” gli gridò dietro.“Grazie...” rispose Edmond girandosi indietro con un gesto amichevole. Quindi i due innamorati continuarono la loro strada felici e tranquilli come due anime che salgono al cielo.
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A presto!
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